31 ottobre 2024
Cosa fa un trustee
Gli obblighi del trustee sono previsti sia dall’atto di trust sia dalla legge applicabile scelta dal disponente. Perciò, tra gli obblighi condivisi tra le leggi più applicate in Italia, si è scelto di soffermarsi su quattro dei principali.
Focus
31.10.2024
Focus
Trustee e Family Office
La collaborazione tra il trustee ed i consulenti della famiglia è fondamentale. Infatti questi devono condividere la stessa visione, per non creare discordanze nella gestione del patrimonio familiare, al fine di valorizzarlo e preservarlo nel tempo. Il trustee inoltre collabora con i Family Office per assicurarsi che la gestione dei beni nel trust sia in linea con i valori familiari.
I quattro obblighi principali sono:
- l’obbligo di informazione dei beneficiari
- l’obbligo di redigere e presentare ai beneficiari il rendiconto
- l’obbligo di separare il patrimonio del trust dal proprio e di pubblicità del fondo conferito
- l’obbligo di tenuta del libro degli eventi
Dal momento che i primi due punti sono già stati oggetto del focus pubblicato lo scorso mese, ci soffermeremo ora sugli elementi principali che caratterizzano i due obblighi rimanenti.
L’obbligo di separare il patrimonio del trust dal proprio e di pubblicità del fondo conferito
I beni conferiti nel trust, pur essendo intestati al trustee, godono di quella che viene definita “doppia separazione patrimoniale”, ovvero il patrimonio del trust dev’essere separato da quello personale del trustee e da quello di eventuali altri trust che lo stesso trustee amministri.
Premesso ciò e tenendo a mente il generale obbligo di riservatezza insito nel ruolo ricoperto, il trustee, secondo quanto previsto dall’art. 12 della Convenzione dell’Aja, può rivelare l’esistenza del trust nei registri pubblici. Si ricorda inoltre che, anche se la costituzione di un trust non è soggetta a nessuna iscrizione per la sua validità, il suo riconoscimento, la sua opponibilità ai terzi ed il conferimento di alcuni beni mobili e di beni immobili sono sottoposte alle forme di pubblicità previste dal nostro ordinamento.
Così l’esistenza del trust può risultare a fronte dell’iscrizione nell’elenco soci di una società di capitali oppure nei registri immobiliari. In entrambi i casi appena citati, il trust dovrà essere dotato di un codice fiscale, rilasciato dall’Agenzia delle Entrate.
L’obbligo di tenuta del libro degli eventi
Il libro degli eventi del trust è lo strumento, elaborato dalla prassi, che riporta tutti gli avvenimenti accaduti nel corso della vita del trust e durante la gestione dei beni da parte del trustee.
In questo documento il trustee deve riportare ed argomentare ogni atto realizzato con il fondo in trust e, in generale, durante l’esercizio delle proprie funzioni.
La corretta tenuta di questo libro da un lato costituisce una tutela aggiuntiva al diritto all’informazione dei beneficiari, che tramite una richiesta di consultazione potranno essere in qualsiasi momento aggiornati sulla gestione e sulle scelte poste in essere dal trustee, dall’altro rappresenta un importante strumento di difesa per il trustee di fronte a procedimenti giudiziari di contestazione delle sue scelte discrezionali.
In Italia, secondo le indicazioni pubblicate dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili nel quaderno n. 44, il libro degli eventi dev’essere vidimato da un notaio e tenuto ed aggiornato dal trustee. D’accordo con l’ODCEC, questo libro deve riportare in modo preciso tutti gli eventi che interessano la vita del trust, tra questi ad esempio: l’atto istitutivo del trust e le sue eventuali modifiche, gli investimenti effettuati con il patrimonio conferito, la trascrizione del rendiconto annuale e di eventuali rendicontazioni periodiche di specifici investimenti e le distribuzioni ai beneficiari.